domenica 20 novembre 2011

Sono una donna,non sono una santa.

Scusate l’assenza ma sono stata presa da un grande evento personale. Evento che richiesto un’inaugurazione, un rinfresco, un aperitivo e mille altre occasioni di pura tentazione.  Solo ieri ero sola nel grande salone, tavolo imbandito, a portare piatti in tavola prima dell’arrivo dei commensali. Piatti di dolcetti, torte rustiche, sofisticherie culinarie, trionfi di creme, zozzerie al cioccolato, montarozzi infami di calorie…ma io, ligia non ho toccato nulla.
Ferma sui miei propositi e sui miei tacchi traballanti, ho sorseggiato un caffè amaro mentre tutti gozzovigliavano. Non ho toccato nieeeeente, orgogliosa della mia forza.
Il problema è stato dopo.
Quando tutti sono andati via, è rimasta una montagna di roba a sussurare il mio nome dal tavolo. Un richiamo subdolo quanto invitante…Ho cominciato a riassettare ma, come Ulisse, cercavo di resistere al canto melodioso dei bignè al triplo cioccolato, seducente nella sua rotonda fragranza, lussurioso nelle lingue di cioccolato filanti che colavano dal piatto come ambrosia…
Forte forte forte, devo essere forte! E’ cacca, è veleno! resisti resisti!!!
Solo uno, che vuoi che sia! Assaggiane uno!
Né uno, né nessuno, resisti!
Uno, uno solo!
Nessuno!!!
Solo una leccatina ad un baffo di cioccolato!
Non lo fare! Non riuscirai a fermarti!
Annusalo soltanto…
Non lo fare, il naso è troppo vicino alla bocca!!!
Provalo! Provalo!
Che dire: sono una donna, non sono una santa. Inerme di fronte la lotta pissicologica tra il barlume di coscienza e il mostro della pancia, ho peccato! Legata ad una sedia, con una fetta di prosciutto sugli occhi e le mani legate da lacci di liquirizia, ho lottato strenuamente ma un cioccolatino e un bignè mi sono entrati prepotentemente in bocca e precipitati giù giù per il gargarozzo! Non volevo, lo giuro! Sono stata vittima delle circostanze! Vostro onore, mi appello alla clemenza della corte! Trattasi di momentanea incapacità di intendere e di volere!

venerdì 4 novembre 2011

Esercizi per lo sviluppo della (s)Pazienza

"Lo sai che ti vedo dimagrita?"
"Dici?"
"Sììì, hai il viso scavato!"
Scavato. Per scavare il mio viso ci vorrebbe l'abilità di Fidia e l'uso di un martello demolitore.
"Mah, io mi sento uguale..."

"Ma no, hai anche la pancia sgonfia!"

Sgonfia? L'unica cosa che mi si sgonfia è la ruota dell'auto, quella anteriore destra, proprio quella che sbatto sempre contro qualche marciapiede.
"Mah, io mi sento uguale..."
"Comunque sei stata bravissima, io non ce la farei ad essere così ligia come te! Te lo dico per esperienza, io sono sempre stata grassa, so che è difficile dimagrire! Prima o poi dovrei farmi coraggio anche io e iniziare, sono un maiale!"



Signori avete assistito al colloquio tra "55kg dichiarati x1,70 di altezza" e "120kg palesi x 1.60 di bassezza".
E_non_aggiungo_altro se non: