mercoledì 29 febbraio 2012

Questioni CULinarie


Io e il cibo ci amiamo e,contemporaneamente, ci odiamo appassionatamente. 
Già esserne coscienti, dicono, è un buon punto d’inizio. 
Sono un’ottima cuoca e mi piace spesso variare e sperimentare ma, come tutti i maniaci psicotici, anche io a volte ho delle fissazioni di tipo alimentare. C’è stato il periodo del mais che mangiavo a grandi cucchiaiate nemmeno fosse yoghurt; il periodo della galletta di mais in cui sgranocchiavo in continuazione lasciando dietro di me briciole degne d'un novello Pollicino; il periodo delle arachidi segnato da dolorosissimi torcimenti di panza, e…insomma, ci siamo capiti.
Ora c’è il periodo del pollo, rigorosamente di rosticceria. Il perché mi è ignoto.
Non iniziate col dirmi che il pollo si mangia senza pelle, eretici!
A me il pollo piace croccantissimo e la parte che preferisco è il “boccone del prete”, anche detto volgarmente “culo”.
Sul lavoro, quando la sera prima, per mera pigrizia e meschina premeditazione, dimentico di prepararmi il pranzo per l’indomani, il mio pasto ideale diventa immancabilmente il mezzo polletto di rosticceria. Mi sazia per le 24 ore successive e placa la fissazione del momento. Sfiga vuole che, nel 90% del casi, la parte di pollo che mi capita è senza la mia agognata prelibatezza! 
Di solito, o trovo il pollo già tagliato o, se me lo tagliano al momento, mi danno sempre la parte sfornita.
Certo, direte voi, sarebbe così semplice chiedere l'altra parte  ma… voi mi ci vedete, così garbata e carina come io sono, a dire: 
“Aho, vojo la parte cor culo”.
Sì, insomma, ste cose le signorine a modo non le dicono…

mercoledì 22 febbraio 2012

Mission Impossible!


 Eh…pensavate che il Dottor M mi avesse chiuso in uno stanzino nutrendomi a pane ed acqua (ma senza pane che fa ingrassare) in modo da costringermi ad un dimagrimento coatto?!?!?!
Invece no! Giro ancora baldanzosamente per la città sfoggiando le mie ciccette intrepide! Motivi di lavoro mi hanno tenuto lontano da questi schermi ma ora sono tornata in tutto il mio trionfo lipidico! La visita non è andata bene. Il dottore, seppur bonariamente, mi ha rimproverato per i bagordi natalizi. Seppur abbia perso quanto acquistato durante le festività, mi sono lasciata andare alla compulsione mangereccia. E non si fa.
Come ha avuto modo di osservare, non prendo seriamente la mia condizione. Io, che da sempre combatto contro i pregiudizi legati alla ciccia, sono la prima vittima e carnefice di me stessa. Se considerassi la mia condizione simile ad una patologia, probabilmente sarei più ligia alle sue prescrizioni. Sicuramente se fossi diabetica non sfonderei la vetrina di una pasticceria per ingozzarmi…quindi, perché farlo da obesa? Non è forse l’obesità una malattia?
Devo imparare ad amare questo grande corpo e a curarlo come meriterebbe. Al prossimo controllo mancano 10 settimane, fino ad allora il comandamento è solo uno: 

martedì 14 febbraio 2012

Il peso delle ciapet

Tra meno di due ore sarò dal Dottor M per la visita di controllo.
Rispetto a due mesi fa, la bilancia è ferma. O meglio, sono ingrassata dopo Natale e sono ridimagrita nel mese a seguire. In pratica, tra alti e bassi, risultato nullo.
Che mi dirà?
Mi umilierà?
....
E se mi tagliassi una fetta di culo, riuscirei a perdere qualcosa entro le prossime due ore?
Intanto mi affido al sacro potere della diuresi...