giovedì 13 marzo 2014

Domande esistenziali: il non senso. Da leggersi durante un leggero stato confusionale.

A volte mi chiedo perché sono così.
Altre volte mi limito ad ignorarmi.
Quando sono nella fase “dubbi esistenziali mode-on” vado in cerca di risposte che non ho e finisco per darmi delle giustificazioni che poi, tutto sommato, non sono proprio improbabili. O almeno credo.

La prima cosa che mi chiedo sempre è: che diamine è il senso di sazietà? Esiste veramente o si tratta di uno stato teorico ipotizzato da qualche luminare de noantri?
Io oscillo, perennemente, dallo stato di “sto a dieta, mangio poco” a “sono un tritarifiuti, fate di me ciò che volete”. In nessuno dei due stati, tantomeno in quelli intermedi, ho mai avuto il piacere di conoscere il signor Senso Di Sazietà. Solo una volta, ricordo, dopo un’abbuffata di quelle che ti lasciano il dubbio sull’effettiva capacità volumetrica di uno stomaco, mentre ero sul punto di vomitarmi anche l’anima, per un attimo mi è sembrato di vedere da lontano un senso di troppo-pieno che però si è subito dileguato.
Negli anni mi hanno sempre spacciato questa fame atavica come un bisogno di riempire la mia voragine interiore…ma diamine! Il fondo non lo tocco mai! Anche le depressioni più profonde della terra, - dai canyon alle fosse oceaniche - hanno una fine. La mia dov’è?
Mi dicevano e mi dicevo: mangi perché sei triste.
Poi sono stata contenta e ho mangiato lo stesso. Solo con più gusto.
Facendo anche finta che la psiche non c’entri, soffermandoci solo su una mera questione fisica, per quanto uno stomaco possa dilatarsi, è possibile che non si riempia mai?
Dopo anni di analisi e di studio approfondito, questa è la mia risposta: lo stomaco di talune persone (me) non è collegato all’intestino, bensì conduce direttamente in una realtà parallela di capienza illimitata dove le grandi moli di cibo vengono digerite e restituite alla realtà sottoforma di adiposità diffuse.

La seconda cosa che mi chiedo spesso è collegata alla prima: cos’è che ha innescato quel senso di fame che non riesce ad avere fine?
Qui la risposta è arrivata subito: i bambini dell’Africa. Da quando mi hanno detto che se non avessi mangiato sarebbero morti tutti di fame, io non ho potuto tirarmi indietro. Per dovere morale, mi sono sempre curata di non lasciare mai avanzi nel piatto – mio o altrui – in modo da salvare l’infanzia africana. Ancora però non mi giustifico come, nonostante il mio sacrificio, si continui a morire di fame nel mondo. Forse c’è qualcuno tra voi che lascia avanzi nel piatto?

La terza cosa che mi chiedo quotidianamente è: che cosa gliene importa agli Altri se io sono grassa?
Nell’era che si definisce moderna, aperta, tollerante e altre amenità varie, tutto è lecito fuorché la grassitudine.
S’intenda per grassitudine l’attitudine ad esser grassa, non solo fisica ma anche mentale.
Io – mi pare di ricordare – non ho mai chiesto a nessuno di portarmi in braccio - marito escluso che educatamente ha rifiutato -.
Né mi pare di aver mai tolto il pane di bocca a qualcuno.
Tanto meno ho preso a panzate la gente per strada, o rotolato per un declivio investendo tutti, o aspirato più ossigeno del dovuto, o fatto chissà quale gesto per meritarmi questo disprezzo.
Quindi, mi chiedo, cari signori cicciofobici, qual è il vostro problema?
Occupo troppo spazio? Vi oscuro la visuale? Vi rubo il cibo dal piatto?

A queste considerazioni non ho risposta alcuna se non una citazione rubata: io sarò grassa ma i pesanti siete Voi!

venerdì 7 marzo 2014

Slogan motivazionali

Oggi il mio capo, in un attimo di allucinazione indotta da una dose massiccia di caffeina, cercando di esortarmi alla positività, mi ha urlato:

"Steve Jobs lo diceva sempre: siate affamati, siate folli!"

Non ho avuto il coraggio di rispondergli visto lo stato di esaltazione in cui versava... ma non ho potuto fare a meno di pensare:
"Boss, sull'affamato parto avvantaggiata, sulla follia poco ci manca!"

giovedì 6 marzo 2014

Lezione 1. Come farsi mandare a quel paese in pochi secondi ma con grande soddisfazione.

Parlando con una tizia che si vantava di quanto figo e bello fosse il suo pastore maremmano e di come lo facesse (soprav)vivere in un piccolo appartamento:
"è già il terzo maremmano che ho, li prendo proprio da un pastore in Abruzzo che ha  i maremmani purissimi con ancora l'istinto del guardiano di greggi!"
...
"hai molti greggi da farti sorvegliare in casa?"

...la faccia inacidita e il suo "stronza" a fior di labbra non hanno prezzo, per tutto il resto c'è Mastercard!

mercoledì 5 marzo 2014

Non ci vedo più... dalla fame!

Avevo/ho un problema ad un occhio. Da circa un anno mi trema la palpebra dell’occhio destro che, per non essere da meno, si infiamma e lacrima.
Dopo varie insistenze, ho deciso di prenotare una visita dall'oculista.
“Finalmente ce l’hai fatta! Non capisco perché odi tanto i medici!”
“Tanto lo so come va a finire, qualsiasi problema abbia diranno che è colpa del grasso”
“Ma dai! Ti sei fissata con questa scusa! Che c’entra il peso con gli occhi???”
“Accompagnami e ti farò vedere!”
Arrivò il giorno della visita.
Saluto il medico, gli spiego il mio problema e la prima cosa che mi dice è:”Lei mangia bene?”
“Sì…”
“Perché potrebbe essere anche un calo vitaminico. Lei mangia bene???”
“Sì!!! E nei periodi di maggior calo fisico, prendo anche un multivitamico” 
Tiè!
Prosegue la visita, controlla la vista da lontano e poi quella da vicino. Vi giuro su quello che vi pare che, per vedere se ci vedevo bene da vicino, mi ha fatto leggere un breve testo che parlava della corretta alimentazione!!!!
Fa l’esame del fondo oculare e ricomincia: “Lei mangia bene?”
…e tre!!! 
“Sì, dottore, mangio bene!
“A volte è solo una carenza vitaminica…”

…eh, dottò, fattela una cura di fosforo!!
“….perchè magari uno non mangia né frutta né verdura, magari potrebbe mangiare una banana ogni tanto”
“Mangio sia frutta che verdura e, le ripeto, prendo anche un multivitamico”
“E’ importante mangiare bene, altrimenti si ha una carenza di nutrienti…”
…s’è rotto il disco…
…e quindi le prescrivo un integratore di vitamine e sali minerali!”
“E il multivitaminico che già prendo?”
“Lo sospenda e mi raccomando mangi bene”


Devo informarmi se insultare un medico nell'esercizio
delle sue funzioni sia un reato. Se non lo è, ne approfitto e mi sfogo.

Per la cronaca: - ad una settimana di “cura” l’occhio è ancora tremolante, infiammato e lacrimoso.