martedì 22 marzo 2016

Riflessioni di fronte una tazza di latte scremato. Senza zucchero.

Questa è la mia ultima chance. Se non dimagrisco, mi opero. Lo riscrivo così magari me lo ricordo pure io.
Per fare le cose per bene sono andata dal dietologo che mi ha dato la classica ipocalorica. Speravo in altro? No. Ormai conosco le regole del gioco. Cercavo però qualcuno che mi monitorasse, qualcuno di fronte a cui provare vergogna nel ripresentarmi ingrassata invece che dimagrita.
Se mi faccio un esame di coscienza, mi rendo conto che non avrei avuto bisogno di indicazioni alimentari: a teoria sono fortissima, sono più di 30 anni che faccio diete. Cercando improbabili scorciatoie, le ho fatte tutte:

  • quelle ipocaloriche: a 9 anni la prima, era da 900kcal al giorno e me la diede il “medico di famiglia”. Ha fruttato valanghe di cartocci di merendine nascoste sotto il letto per non farmi scoprire che mangiavo di nascosto. Sicuramente per gola, ma soprattutto per fame!
  • quelle senza glutine: anche se non ero celiaca, il dottore (non mi ricordo più quale dei tanti) mi faceva comprare in farmacia degli alimenti particolari che costavano tantissimo. La dieta finì per mancanza di fondi;
  • quelle a base di erbe che, si sa, le erbe non fanno male (andatelo a dire a Socrate):  dalle diete date dall'erborista che, guarda caso, associava composti erboristici da comprare proprio nel suo negozio, fino al famigerato H…e al cui rappresentante mando ancora qualche improperio quando ci ripenso;
  • quella dissociata in cui mi dissociavo mentalmente quando mangiavo il tiramisù;
  • quella Weight Watchers che non ho mai iniziato perchè mi sono persa nel calcolare i punti;
  • quella a Zona in cui mangiavo solo in una zona della casa: la cucina! (scherzo, è stata una dieta che mi ha fatto perdere moltissimo e mi lasciava con una grande lucidità mentale);
  • quella dukan in cui mi sono resa colpevole dello sterminio di legioni di polli;
  • quella Atkins che non ho mai fatto perché ho sempre confuso Atkins con Anisakis e pensavo di dovermi nutrire di parassiti del pesce;
  • quella del fantino in cui mangiavo a colazione il cavallo del fantino suddetto;
  • quella del minestrone in cui iniziavo campando di verdure e terminavo mangiandomi orto e ortolano.

Insomma, le ho tentate un po’ tutte iniziando precisa e decisa, perdendomi poi nel tragitto letto-frigo. Ora mi sento convinta. Sono due mesi che mi peso i miei 60g di pasta autoconvincendomi che mi sazierò prima o poi. A volte mi ritrovo a guardare con cupidigia le pappe del mio bimbo ma no, io resisterò!
Perché deve essere così difficile? Me lo sono sempre chiesto. Ricordate quando parlai del progetto del progetto “99 rimostranze a Dio”? indovinate chi ha scritto questo?

Alla c.a. del Creatore o a chi di competenza.

Buongiorno,
è con sommo dispiacere che devo lamentarmi del servizio offerto dalla vs spettabile società. Sebbene siano state promesse, in fase di creazione, ogni sorta di pari opportunità, vantaggi a zero problemi e soprattutto equità nella qualità dei prodotti creati, mi trovo totalmente in disaccordo su alcune scelte da voi attuate. Trovo infatti deplorevole e scandalosa l’idea di attribuire al sedano 15kcal per etto contro gli oltre 500 affibbiati alla cioccolata! Ciò è profondamente ingiusto e deleterio in quanto provoca, negli acquirenti ignari, tragici effetti ponderali non facilmente risolvibili!
Tra l’altro, mi duole riscontrare che i vs prodotti, specialmente quelli a più alto tasso calorico, provocano dipendenza e assuefazione! Questa è una truffa bell’e buona! Sarebbe stato eticamente più corretto, qualora non fosse riuscito a distribuire più equamente le calorie (ma Chi ve lo avrebbe impedito???), evidenziare i prodotti più calorici con frasi demotivanti, del tipo “Mangiare responsabilmente” o “Nuoce gravemente al girovita”. Vista l’evidente malafede delle sue azioni, chiedo il rimborso di tutti i kg accumulati negli anni con l’applicazione dei relativi interessi di mora.

In attesa di un vs sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.

mercoledì 2 marzo 2016

...Post scriptum al post di prima

...e poi, 
è vero non lo volevo dire ma vi ho detto sempre tutto e quindi perchè tacere questo? Tanto, figura di me in più, figura di me in meno...
dicevo: un motivo per dimagrire potrebbe anche essere quello per cui il cappotto dell'anno scorso non si vuole proprio chiudere
e sì, posso portarlo pure aperto con uno sciarpone al collo stile Pavarotti ma
sì, c'è un ma, 
non mi entra solo di panza....eh, no, non mi entra manco di braccia!
Comprarne un altro? Sì, ci ho provato. Ho provato da K... ma quest'anno vanno i cappotti con le maniche all'avambraccio che, su una che ha un braccio stile omino michelin, non fa effetto "moda", bensì "non è bastata la stoffa pe' coprimme tutta". Ho provato pure da B... ma, porca paletta, hanno chiuso tutti i negozi mantenendo solo la possibilità di shopping on line. E on line sbaglio sempre fottutamente taglia: pur ordinando sempre la XmilaL, mi arriva o modello Fassino o modello Moira Orfei (nel senso del tendone da circo, non della buonanima).

Allora stoicamente mi son detta: "dimagrirò e rientrerò nel cappotto che ho, il freddo mi temprerà corpo e anima"...seeeee, l'anima de li mejo 'tacci mia! 

Dopo la prima settimana di resistenza al primo gelo sono entrata da O... e ho preso l'unico che mi andasse: un piumino nero da sci in poliestere al 100%, capace di tenere caldo anche in siberia.
Ok, parto da qui. 
Piumino da sci che, appena dimagrirò, diventerà la coperta del mio bimbo...tanto le dimensioni sono quelle!
Forza e coraggio!

P.s. so che siete curiose e sono cosciente che io non so tenermi un cecio in bocca, quindi sveliamo il mistero: il mio girobraccione è 46....in pratica il punto vita di una modella. Ecco, ora ho detto proprio tutto.

Ricominciamooooo

Chiedo venia ma ho il ragazzino che fa contatto col pc. Appena premo il pulsante d’accensione, il bimbo mi si piazza sulle gambe e finiamo per vedere Peppa Pig o Masha e Orso. A ripetizione.
Cose della maternità che nessuno ti dirà mai: ogni azione, anche la più banale, vi sarà preclusa dalla presenza emotivamente ingombrante di un pallocchetto di quasi 12 chili che vi comanderà a bacchetta a suon di vagiti.
Nel mentre che il regale pargolo ronfa…ehm, si è svegliato, scusate un attimo.
Un quarto d’ora dopo: pare si sia riaddormentato, scriverò velocemente prima che si risvegli.
Andiamo al dunque: sono di nuovo a dieta! Che novità, eh! Dopo la gravidanza ho vissuto un periodo simil-depressivo che mi ha portato a trovare consolazione nel cibo (che originalità, eh!) e ad arrivare ad un peso mai raggiunto e mai immaginato prima. Quando ho avuto il coraggio di pesarmi mi sono vergognata terribilmente: prima della gravidanza stavo finalmente perdendo peso e ora mi ritrovo ben oltre il punto di partenza. Non è stato il peso in sé a turbarmi, quanto quella coltre di insuccesso che si incolla addosso e non viene più via.
Eppure non è stato solo questo a riportarmi a regime.

Stavo facendo un video a mio figlio che zampettava dietro un cane. Io gli camminavo dietro mentre registravo. Quando sono andata a rivedere il video, l’audio mi ha devastato: dietro i gridolini di gioia del mio cucciolo, si sentiva un ansimare forte, pesante…ed ero io. E sì che stavo solo camminando e non ero affaticata. Mi sono chiesta se fosse quello il mio modo di respirare “normale” visto che, mentre registravo, non avevo certo l’impressione di stare soffocando. Mi sono sentita in forte imbarazzo e ho deciso di mettere un punto. Questo è l’ultimo anno che mi concedo per dimagrire “in modo naturale”, se non va mi opererò (anche se è una cosa che proprio non vorrei fare). Quindi si riparte (in realtà ho già iniziato il 20 gennaio). Devo farcela, devo crederci!

E non ridete: sto facendo workout. Io, sì io, la regina del divaning* estremo!